La via somatica alla liberazione emotiva: un approccio medico

Come aiutare il paziente nella sua sofferenza psico-emotiva lavorando sul corpo. Un approccio innovativo che integra varie metodiche (Terapia Neurale, Agopuntura, Fotobiomodulazione ed altre) per sciogliere la tensioni e le resistenze partendo dal livello somatico.

In un’epoca in cui la sofferenza emotiva è sempre più diffusa, questo saggio propone una modalità rivoluzionaria e integrata per avvicinarsi alle manifestazioni psico-emotive, centrata sulla corporeità. Basato su decenni di esperienza clinica e di ricerca nel campo delle neuroscienze e della medicina integrata, questo libro offre un nuovo punto di vista per coloro che desiderano comprendere e affrontare la complessità delle emozioni umane.

È un saggio rivolto al medico, costituendo un compendio all’omonimo corso a loro dedicato, ma è scritto in un linguaggio perfettamente comprensibile per i non addetti e per i pazienti. Per il corso vedi qui.


5 punti essenziali:

  1. Le emozioni hanno una base biologica e neurofisiologica, essendo radicate nelle sensazioni corporee e nei segnali interocettivi provenienti dal corpo. Non sono mere astrazioni mentali.
  2. L’interocezione, ovvero la percezione delle sensazioni interne del corpo, gioca un ruolo fondamentale nell’esperienza emotiva e nella costruzione del senso di sé.
  3. Le emozioni fanno parte di un processo di regolazione omeostatica volto non solo alla sopravvivenza, ma anche al raggiungimento di stati di maggiore benessere e prosperità.
  4. È possibile un approccio somato-psichico o somato-centrico per la cura delle sofferenze emotive, intervenendo direttamente sulla corporeità del paziente attraverso metodiche mediche.
  5. Il medico può e deve avere un ruolo attivo nella cura delle sofferenze emozionali dei pazienti, non limitandosi alle terapie verbali o farmacologiche, ma utilizzando tecniche somatiche di sua esclusiva competenza.

“Con questo bellissimo saggio, il dott. Acanfora ci espone i concetti attuali della neurobiologia e delle neuroscienze e soprattutto ci fa entrare, con semplicità e chiarezza, nel fantastico e misconosciuto mondo del Sistema Interocettivo.”

Giorgio Romani 
Direttore della Scuola Italiana di Terapia Neurale
Presidente della Associazione Italiana di Terapia Neurale, Neuralia

 

“A mio parere, La via somatica alla liberazione emotiva è uno di quei lavori che ogni medico dovrebbe leggere durante la sua formazione, mentre studia anatomia, patologia o neuroscienze, per capire fin dall’inizio che la medicina ha a che fare con persone, non con organi né diagnosi.”

David Vinyes
Direttore del Master di Terapia Neurale Medica e Odontoiatrica
Università di Barcellona
Presidente della Neural Therapy Research Foundation 

Indice

 

Prefazione del dott. Giorgio Romani 
Prefazione del dott. David Vinyes 
Introduzione 
Il punto di partenza 

Neuroanatomia delle emozioni

Dove sono le emozioni? 
Cosa sono le emozioni? 
Interocezione, questa sconosciuta 
Limoni e sorrisi 
La funzione delle emozioni 
Dal corpo al senso di sé 
Omeostasi, un nuovo punto di vista 
Le emozioni salvano la vita? 

Gli aspetti problematici

Quando le cose vanno storte 
“Stress”, ma che significa? 
Esistono emozioni “negative”? 
Resisto dunque sono ?
“Dottore, sono un soggetto ansioso” ed altre amenità 
Il Grande Assente 
Il silenzio degli organi 
Quando la comunicazione è disturbata 
Il corpo ci guida 
A chi ci rivolgiamo? 
Dolore vs sofferenza 

La proposta

L’approccio eclettico 
Una semeiotica somato-psichica 
La localizzazione somatica 
Il linguaggio del paziente 
Le cose da non fare 
Obiettivo: sciogliere le resistenze 
Terapia Neurale 
FotoBioModulazione 
Auricoloterapia 
Agopuntura 
Fiori di Bach, metodi Krämer/Orozco 
Terapia Vibrazionale 
Sinergie terapeutiche 
Rilascio e Integrazione Emozionale 

Il punto di vista del paziente 
Altre vie per il lavoro sul corpo 
Conclusioni 
Bibliografia essenziale 
Note sull’autore 

Estratti del testo:

 

 

[…] Ansia, paura, attacchi di panico, depressione: manifestazioni che possiamo incontrare in qualunque paziente, qualunque sia il motivo per cui venga a visita.

Vi chiedo allora, come noi Medici trattiamo queste manifestazioni? Ci rivolgiamo di solito a strategie psicoterapiche o farmacologiche. Raramente consideriamo, per sbloccare condizioni psichiche ed emotive, un approccio somatico, indirizzato direttamente al livello corporeo del paziente.

 

[…] Il suggerimento è quello di considerare le condizioni emotive a tutti i livelli, portando in primo piano il corpo

Nella assoluta maggioranza dei casi, è il Medico il primo a intercettare i segni di una sofferenza emotiva, che si esprime inevitabilmente in sintomi e segni corporei, a cui si deve prestare massima attenzione. Per esempio, si possono identificare precocemente le tensioni corporee, per prevenire lo sviluppo di disturbi emotivi. Oppure, il blocco emotivo si esprime con una disfunzione organica, risolta la quale il blocco emotivo affiora allora in superficie, sotto forma di pianto, risata, euforia o altre numerose modalità. 

Bisogna saper accompagnare questo processo, e vedremo come. Si offre allora, nell’ambulatorio del medico, la possibilità di un intervento precoce e spesso radicale, costituito spesso da atti minimali, come potrete scoprire più avanti. Ma atti medici, questo è il punto.

Questo non è un testo strettamente tecnico: è un compendio alla formazione pratica che propongo sotto forma di seminari in presenza, ai quali si rimanda per acquisire le tecniche e la manualità applicativa. Inoltre, le discipline a cui si fa riferimento richiedono, naturalmente, un percorso formativo specifico, se avrete il desiderio di metterle in pratica. In queste pagine vi offrirò piuttosto una prospettiva dei meccanismi attraverso cui la sofferenza emotiva si sviluppa e si instaura nel soma, come pure una visione d’insieme delle possibilità terapeutiche. 

È un lavoro frutto di decenni di esperienza e studio, basati sull’approccio eclettico e sulla assoluta personalizzazione della cura, oltre che di osservazioni su me stesso. Condividerò con voi la possibilità di sciogliere i nodi di resistenza in cui il paziente è inviluppato, senza alcun psicologismo, utilizzando semplicemente i suoi sintomi clinici e la semeiotica che già conosciamo, con particolare riguardo alla palpazione, in una modalità solo e soltanto medica.

 

[…] Sentirsi in un corpo è l’esperienza primaria dell’essere umano. È il presupposto base per sentirsi vivo, è il terreno in cui si radica il senso di sé, la consapevolezza del proprio essere nel tempo e nello spazio, della propria identità, dell’essere un’entità individuale. Le sensazioni corporee sono il materiale di costruzione di questa identità, che non può essere separata e collocata in un contesto astratto. La capacità di percepire stati interni del corpo è un aspetto fondamentale dell’autocoscienza. Per dirla in altri termini, l’esperienza di sé è radicata nell’esperienza corporea. 

Il flusso di percezioni viscerali e corporee costituisce lo sfondo permanente su cui si basa la sensazione di esistere. Ci si accorge di essere vivi in quanto consapevoli di un corpo vivo, che, tutt’altro che muto, comunica costantemente con il sistema nervoso. In esso si crea una mappa somatosensoriale, che costituisce l’immagine percettiva del sé. Scindere il corpo dal proprio senso di identità è impossibile, perché questo “senso” è di fatto un sentire, e ogni sentire è corporeo. Non esiste un sentire disincarnato.

 

 

 […] Ripeto, le emozioni non galleggiano nell’aria, né albergano nel cervello, come nel film Inside Out: nascono e vivono nella carne. Sono movimenti interocettivi, che, in un organismo ben funzionale, troverebbero la loro naturale espressione per poi, sempre naturalmente, dissiparsi.

Tornando al nostro paziente, vediamo ora un esempio della conversazione che potrei intrattenere con lui:

 

 

– Dottore, sono un soggetto ansioso.

– Ah! E come fa a dirlo?

– Me l’hanno detto.

– Ma lei come se ne accorge?

– Che domande! Ho l’ansia!

– Va bene. Dove?

– Che significa, dove?

– Dove. Mi dica dove sente l’ansia.

– La sento tutto il giorno.

– Le ho chiesto dove, per favore.

– Non capisco.

– Adesso c’è quest’ansia?

– Sì.

– E come se ne accorge?

– Eh, mi sento una cosa qui… – portando la mano al petto.

– Esattamente dove? La indichi, metta proprio un dito. 

– Direi qui. – indicando un punto preciso sullo sterno.

 

 

Dal mio punto di vista, che non è quello dello psicologo, questo dato mi è più che sufficiente per iniziare a lavorare con il paziente. Non ho necessità di sapere se quel sentito sullo sterno dipenda dal conflitto col marito, dalla morte del gatto o dall’esame andato male. Ciò potrà anche spuntare fuori in seguito, ma al momento mi basta la localizzazione di quel sentito, che diventerà il target corporeo per il mio intervento terapeutico.

 
Pagine: 176
Immagini : 37 b/n
Formato Copertina : brossura
ISBN 978-88-7572-214-2 

La via somatica alla liberazione emotiva: un approccio medico

Il libro

Come aiutare il paziente nella sua sofferenza psico-emotiva lavorando sul corpo. Un approccio innovativo che integra varie metodiche (Terapia Neurale, Agopuntura, Fotobiomodulazione ed altre) per sciogliere la tensioni e le resistenze partendo dal livello somatico.

In un’epoca in cui la sofferenza emotiva è sempre più diffusa, questo saggio propone una modalità rivoluzionaria e integrata per avvicinarsi alle manifestazioni psico-emotive, centrata sulla corporeità. Basato su decenni di esperienza clinica e di ricerca nel campo delle neuroscienze e della medicina integrata, questo libro offre un nuovo punto di vista per coloro che desiderano comprendere e affrontare la complessità delle emozioni umane.

È un saggio rivolto al medico, costituendo un compendio all’omonimo corso a loro dedicato, ma è scritto in un linguaggio perfettamente comprensibile per i non addetti e per i pazienti. Per il corso vedi qui.


5 punti essenziali:

  1. Le emozioni hanno una base biologica e neurofisiologica, essendo radicate nelle sensazioni corporee e nei segnali interocettivi provenienti dal corpo. Non sono mere astrazioni mentali.
  2. L’interocezione, ovvero la percezione delle sensazioni interne del corpo, gioca un ruolo fondamentale nell’esperienza emotiva e nella costruzione del senso di sé.
  3. Le emozioni fanno parte di un processo di regolazione omeostatica volto non solo alla sopravvivenza, ma anche al raggiungimento di stati di maggiore benessere e prosperità.
  4. È possibile un approccio somato-psichico o somato-centrico per la cura delle sofferenze emotive, intervenendo direttamente sulla corporeità del paziente attraverso metodiche mediche.
  5. Il medico può e deve avere un ruolo attivo nella cura delle sofferenze emozionali dei pazienti, non limitandosi alle terapie verbali o farmacologiche, ma utilizzando tecniche somatiche di sua esclusiva competenza.

“Con questo bellissimo saggio, il dott. Acanfora ci espone i concetti attuali della neurobiologia e delle neuroscienze e soprattutto ci fa entrare, con semplicità e chiarezza, nel fantastico e misconosciuto mondo del Sistema Interocettivo.”

Giorgio Romani 
Direttore della Scuola Italiana di Terapia Neurale
Presidente della Associazione Italiana di Terapia Neurale, Neuralia

 

“A mio parere, La via somatica alla liberazione emotiva è uno di quei lavori che ogni medico dovrebbe leggere durante la sua formazione, mentre studia anatomia, patologia o neuroscienze, per capire fin dall’inizio che la medicina ha a che fare con persone, non con organi né diagnosi.”

David Vinyes
Direttore del Master di Terapia Neurale Medica e Odontoiatrica
Università di Barcellona
Presidente della Neural Therapy Research Foundation 

Indice

 

Prefazione del dott. Giorgio Romani 
Prefazione del dott. David Vinyes 
Introduzione 
Il punto di partenza 

Neuroanatomia delle emozioni

Dove sono le emozioni? 
Cosa sono le emozioni? 
Interocezione, questa sconosciuta 
Limoni e sorrisi 
La funzione delle emozioni 
Dal corpo al senso di sé 
Omeostasi, un nuovo punto di vista 
Le emozioni salvano la vita? 

Gli aspetti problematici

Quando le cose vanno storte 
“Stress”, ma che significa? 
Esistono emozioni “negative”? 
Resisto dunque sono ?
“Dottore, sono un soggetto ansioso” ed altre amenità 
Il Grande Assente 
Il silenzio degli organi 
Quando la comunicazione è disturbata 
Il corpo ci guida 
A chi ci rivolgiamo? 
Dolore vs sofferenza 

La proposta

L’approccio eclettico 
Una semeiotica somato-psichica 
La localizzazione somatica 
Il linguaggio del paziente 
Le cose da non fare 
Obiettivo: sciogliere le resistenze 
Terapia Neurale 
FotoBioModulazione 
Auricoloterapia 
Agopuntura 
Fiori di Bach, metodi Krämer/Orozco 
Terapia Vibrazionale 
Sinergie terapeutiche 
Rilascio e Integrazione Emozionale 

Il punto di vista del paziente 
Altre vie per il lavoro sul corpo 
Conclusioni 
Bibliografia essenziale 
Note sull’autore 

Estratti del testo:

 

 

[…] Ansia, paura, attacchi di panico, depressione: manifestazioni che possiamo incontrare in qualunque paziente, qualunque sia il motivo per cui venga a visita.

Vi chiedo allora, come noi Medici trattiamo queste manifestazioni? Ci rivolgiamo di solito a strategie psicoterapiche o farmacologiche. Raramente consideriamo, per sbloccare condizioni psichiche ed emotive, un approccio somatico, indirizzato direttamente al livello corporeo del paziente.

 

[…] Il suggerimento è quello di considerare le condizioni emotive a tutti i livelli, portando in primo piano il corpo

Nella assoluta maggioranza dei casi, è il Medico il primo a intercettare i segni di una sofferenza emotiva, che si esprime inevitabilmente in sintomi e segni corporei, a cui si deve prestare massima attenzione. Per esempio, si possono identificare precocemente le tensioni corporee, per prevenire lo sviluppo di disturbi emotivi. Oppure, il blocco emotivo si esprime con una disfunzione organica, risolta la quale il blocco emotivo affiora allora in superficie, sotto forma di pianto, risata, euforia o altre numerose modalità. 

Bisogna saper accompagnare questo processo, e vedremo come. Si offre allora, nell’ambulatorio del medico, la possibilità di un intervento precoce e spesso radicale, costituito spesso da atti minimali, come potrete scoprire più avanti. Ma atti medici, questo è il punto.

Questo non è un testo strettamente tecnico: è un compendio alla formazione pratica che propongo sotto forma di seminari in presenza, ai quali si rimanda per acquisire le tecniche e la manualità applicativa. Inoltre, le discipline a cui si fa riferimento richiedono, naturalmente, un percorso formativo specifico, se avrete il desiderio di metterle in pratica. In queste pagine vi offrirò piuttosto una prospettiva dei meccanismi attraverso cui la sofferenza emotiva si sviluppa e si instaura nel soma, come pure una visione d’insieme delle possibilità terapeutiche. 

È un lavoro frutto di decenni di esperienza e studio, basati sull’approccio eclettico e sulla assoluta personalizzazione della cura, oltre che di osservazioni su me stesso. Condividerò con voi la possibilità di sciogliere i nodi di resistenza in cui il paziente è inviluppato, senza alcun psicologismo, utilizzando semplicemente i suoi sintomi clinici e la semeiotica che già conosciamo, con particolare riguardo alla palpazione, in una modalità solo e soltanto medica.

 

[…] Sentirsi in un corpo è l’esperienza primaria dell’essere umano. È il presupposto base per sentirsi vivo, è il terreno in cui si radica il senso di sé, la consapevolezza del proprio essere nel tempo e nello spazio, della propria identità, dell’essere un’entità individuale. Le sensazioni corporee sono il materiale di costruzione di questa identità, che non può essere separata e collocata in un contesto astratto. La capacità di percepire stati interni del corpo è un aspetto fondamentale dell’autocoscienza. Per dirla in altri termini, l’esperienza di sé è radicata nell’esperienza corporea. 

Il flusso di percezioni viscerali e corporee costituisce lo sfondo permanente su cui si basa la sensazione di esistere. Ci si accorge di essere vivi in quanto consapevoli di un corpo vivo, che, tutt’altro che muto, comunica costantemente con il sistema nervoso. In esso si crea una mappa somatosensoriale, che costituisce l’immagine percettiva del sé. Scindere il corpo dal proprio senso di identità è impossibile, perché questo “senso” è di fatto un sentire, e ogni sentire è corporeo. Non esiste un sentire disincarnato.

 

 

 […] Ripeto, le emozioni non galleggiano nell’aria, né albergano nel cervello, come nel film Inside Out: nascono e vivono nella carne. Sono movimenti interocettivi, che, in un organismo ben funzionale, troverebbero la loro naturale espressione per poi, sempre naturalmente, dissiparsi.

Tornando al nostro paziente, vediamo ora un esempio della conversazione che potrei intrattenere con lui:

 

 

– Dottore, sono un soggetto ansioso.

– Ah! E come fa a dirlo?

– Me l’hanno detto.

– Ma lei come se ne accorge?

– Che domande! Ho l’ansia!

– Va bene. Dove?

– Che significa, dove?

– Dove. Mi dica dove sente l’ansia.

– La sento tutto il giorno.

– Le ho chiesto dove, per favore.

– Non capisco.

– Adesso c’è quest’ansia?

– Sì.

– E come se ne accorge?

– Eh, mi sento una cosa qui… – portando la mano al petto.

– Esattamente dove? La indichi, metta proprio un dito. 

– Direi qui. – indicando un punto preciso sullo sterno.

 

 

Dal mio punto di vista, che non è quello dello psicologo, questo dato mi è più che sufficiente per iniziare a lavorare con il paziente. Non ho necessità di sapere se quel sentito sullo sterno dipenda dal conflitto col marito, dalla morte del gatto o dall’esame andato male. Ciò potrà anche spuntare fuori in seguito, ma al momento mi basta la localizzazione di quel sentito, che diventerà il target corporeo per il mio intervento terapeutico.

 
Pagine: 176
Immagini : 37 b/n
Formato Copertina : brossura
ISBN 978-88-7572-214-2