Un fenomeno in aumento
Mentre nel 1950 solo 1 italiano su 10 soffriva di sintomi allergici, oggi siamo arrivati a 1 su 3. È un vero boom, che interessa ormai tutte le fasce d’età: è in evidenza l’insorgenza in età adulta o matura in persone che finora non avevano mai manifestato disturbi allergici. Inoltre è in aumento l’allergia non stagionale, quella che persiste tutto l’anno. Oggi si vedono sempre più spesso allergie complesse e multiple, fenomeni un tempo molto rari. Sta diminuendo la capacità di tollerare le cose più comuni (cibi, piante, ecc.), ossia gli elementi abituali del nostro ambiente.
La gamma delle manifestazioni spazia da quelle importanti (asma e shock anafilattico), a quelle semplicemente fastidiose (rinite, prurito, ecc.), ma in ogni caso i suoi sintomi costituiscono l’indicatore di un profondo squilibrio della regolazione dell’organismo. 
Partendo da questo presupposto, proviamo a scoprire se esiste un altro punto di vista sul problema allergia.

“A cosa sono allergico?”
Un errore fondamentale è credere che una volta individuato l’allergene, cioè la sostanza a cui si è allergici, si sia trovata la causa dell’allergia; e questo è assolutamente falso.
Faccio un esempio: starnutisco tutto il giorno, faccio i miei bravi esami e scopro di essere allergico, poniamo, alla fragola. Bene, ma non ho affatto trovato la causa del problema. Ho solo capito verso cosa il mio sistema immunitario ha puntato missili e cannoni (in questo caso la fragola) ma mi sfugge ancora perché mai abbia deciso di fare una cosa del genere. 
Scopo del sistema immunitario è riconoscere quanto di pericoloso ci sia nell’ambiente e attaccarlo per renderlo inoffensivo. Di certo il mio organismo non dovrebbe attaccare un elemento innocuo come la fragola. Infatti ad un organismo sano le fragole non fanno nulla, e per un sistema immunitario a posto la fragola è solo cibo da mangiare e digerire, non un nemico.
Un punto chiave da comprendere è che fragole, polline, graminacee e quant’altro non hanno in sé la capacità di rendere allergico un individuo: occorre che il sistema immunitario sia già in una condizione di disordine e “confusione” perché scambi, come si dice, aglio per cipolla, e in qualche modo se la prenda con sostanze che sono del tutto innocue per il resto dell’umanità. 

Le cause sono altrove
Nella routine medica normalmente non ci si chiede come mai questo benedetto sistema immunitario si sia confuso e disorganizzato a tal punto da prendere questi abbagli. 
Non ci si chiede quale fattore, quale elemento nella vita dell’individuo, nella sua storia e nelle sue abitudini di vita, abbia contribuito a indurre la ipereattività del sistema immunitario.
Si riconduce tutto ad una presunta componente ereditaria, la quale però, quantunque possa esistere, non implica una allergia predeterminata in assoluto: non è infatti detto che i figli di allergici manifestino necessariamente sintomi allergici. 
Tutto dipende da come si gioca la partita dell’esistenza, da quanti e quali fattori intervengano nel far deragliare il treno immunitario. Quindi da cosa faccio, cosa mangio, cosa respiro, come mi curo, ecc. Il fattore ereditario sta inoltre diventando sempre meno importante, sono in aumento infatti i soggetti allergici che non hanno alcun precedente in famiglia.
In medico e paziente c’è un’ansia di scoprire l’allergene, come se la questione fosse tutta lì, con l’idea quasi che attraverso i test allergici si riesca a trovare la causa dell’allergia.
Ma la causa dell’allergia non è lì, bisogna guardare altrove.
Un concetto ovvio, ma che va ribadito, perché luoghi comuni ed un modo di pensare automatico portano il paziente a ritenere che scovato l’allergene scovato il colpevole. In realtà si è soltanto individuato l’elemento scatenante, ma nulla di più, e nulla oltretutto che consenta di instaurare una terapia profonda e risolutiva. Evitare fragole, polvere e pollini è un palliativo, non una terapia.

Le vere cause
Ma allora, se non è a causa della polvere, o della fragola, o della graminacea che io sono allergico, perché sono allergico? Questa è la domanda fondamentale, a cui non sempre si può rispondere.
Cominciamo col dire che l’allergia è un errore di programmazione del sistema immunitario, quel sistema che si sviluppa con l’intento di proteggere l’organismo da elementi estranei patogeni. Il sistema immunitario è un sofisticato meccanismo di riconoscimento di ciò che potenzialmente è un agente aggressore, e allo stesso tempo è l’armamentario di difesa per neutralizzarlo. 
Ciò implica una sorta di “intelligenza” e di “memoria” per far fronte all’incessante confronto con l’ambiente esterno. Ma anche il fronte interno offre il suo da fare, dato che il sistema immunitario deve anche riconoscere ed eliminare le cellule tumorali che costantemente si sviluppano nell’organismo. L’immunità oggi è vista come un processo altamente informatico, e come tale soggetto all’errore. 
Vi sono oggigiorno molti elementi che concorrono insieme nel mettere fuori assetto il sistema immunitario, a confonderlo e sbilanciarlo verso una reattività esagerata. Questo perchè l’allergia è una complessa manifestazione multifattoriale, quindi non ha una sola causa, non ha un singolo isolato elemento all’origine di essa, ma necessita per svilupparsi di una sommatoria di fattori. Questi fattori possono essere di svariata natura. Ne elenchiamo alcuni:

1. Agenti chimici
Sostanze inquinanti e tossiche, farmaci, molecole artificiali: tutti elementi che confondono e sbaragliano il sistema immunitario. Si consideri che ogni anno vengono immesse nell’ambiente 5000 nuove sostanze chimiche, con le quali il sistema immunitario deve confrontarsi. La tossicità si esplica sia direttamente sulle cellule immunitarie, sia sull’ecoambiente intestinale che le protegge e ne induce lo sviluppo, sia sulla permeabilità intestinale, che impedisce il passaggio delle macromolecole allergizzanti.

2. Alimenti
L’alimentazione contribuisce in vario modo alla genesi dell’allergia: sia perché è un veicolo di tossicità chimica; sia perché un’alimentazione carica di zucchero e proteine animali può indurre alterazioni dell’equilibrio acido-basico, terreno predisponente per le allergie; e sia perché un alimento non tollerato diventa uno stress immunitario.
Oggi è ormai evidente che un alimento può indurre alterazioni del comportamento del sistema immunitario. Vi sono alimenti che diventano mal tollerati perché assunti in maniera monotona, continuata e quotidiana, oppure perché assunti troppo precocemente (si pensi agli svezzamenti precoci, in cui l’organismo viene esposto a nuove sostanze prima del giusto tempo, ad esempio latte vaccino, frumento, ecc.).
Aggiungiamo inoltre che alimenti industriali e farmaci interferiscono pesantemente con la preziosa popolazione batterica intestinale, regolatrice del sistema immunitario.

3. Ambiente “pulito”
Vi è una diretta corrispondenza fra diffusione dell’allergia e asetticità dell’ambiente: allevare bambini in condizioni di sterilità ambientale (grazie a disinfettanti, detergenti battericidi, ecc.) impedisce loro di allenare il sistema immunitario in maniera naturale, rendendolo incapace di un buon riconoscimento delle molecole estranee, che vengono viste come aggressive.

4. Psiche
Non ultimo il fattore mentale/emozionale, capace di mettere in allarme il sistema nervoso autonomo, intimamente connesso con il sistema immunitario, e indurlo più facilmente a manifestazioni di ipereattività verso l’ambiente. Una condizione psichica conflittuale può ben scatenare un’orticaria o un attacco asmatico, tanto per fare un esempio.

Una condizione sistemica
L’allergia non va vista quindi come un sintomo locale, ma come una condizione globale dell’organismo, un problema generale che riguarda la sua interezza, le cui manifestazioni possono essere locali o generali. Noi vediamo i sintomi a livello magari della pelle o delle mucose, ma in realtà il terreno di gioco è tutto il corpo, dall’intestino al fegato e così via.

Le vie d’uscita
“Tappare” i sintomi è solo una maniera palliativa per tirare avanti, ma non è una terapia. E nemmeno quando si parla di “terapia naturale delle allergie”, si intende un approccio sintomatico.

Una cura efficace deve basarsi su un principio diverso. Il concetto chiave è è quello di rimettere ordine nel sistema immunitario e nella capacità di autoregolazione dell’organismo. Per prima cosa quindi eliminare o quanto meno ridurre i fattori attuali di “confusione” del sistema immunitario: questo può anche significare l’evitamento di certi allergeni, ma in principal modo consiste nel ridurre le fonti di tossicità (farmaci, inquinanti) e di disturbo in generale.
Fatto questo, si ricorre a terapie di riequilibrio quali l’Omeopatia, la Fitoterapia, l’Oligoterapia, l’Agopuntura, la Ozonoterapia, la Neuralterapia, la REAC-CRM Terapia®, metodi curativi questi che non sopprimono i sintomi, ma curano le cause, perchè adottano un approccio globale al paziente, inquadrandolo nella sua totalità e complessità.

Importante
Le informazioni e le idee contenute in questo articolo costituiscono semplicemente materiale divulgativo informativo sulle scelte diagnostiche e terapeutiche disponibili, e non vogliono in alcun modo sostituirsi alla consultazione e prescrizione medica.
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